Ligabue, la difficile vita di un uomo avvolto nella sofferenza
Antonio Ligabue, (vero nome Antonio Laccabue, 1899-1965) è stato un pittore davvero singolare, la cui personalità eccentrica e spesso molto violenta, divisa tra la vita nei campi come bracciante e l'internamento in manicomio, ha reso la sua storia davvero unica nel suo genere.
Ligabue sarebbe stato infatti un talento ignorato e incompreso (durante la seconda guerra mondiale percosse un ufficiale tedesco al quale stava facendo da interprete), un mendicante in giro per le pianure del Po (era nato in Svizzera da dove tuttavia fu espulso), se nel 1928 non avesse incontrato Renato Marino Mazzacurati, celebre artista della cosiddetta "Scuola Romana", che lo iniziò alla pittura aiutandolo a far emergere sulla tela le sue pulsioni così istintive, il dramma interiore dell'uomo avvolto nella sofferenza come un serpente che stringe con forza un leopardo.
La vita nelle pitture di questo incredibile uomo è sempre stata segnata dal concetto di lotta per la sopravvivenza, all'interno della quale però vi è sempre la possibilità di riscatto e di serenità. Sono gli animali a mostrare apertamente all'uomo proprio i simboli della sua fragilità, i propri conflitti interiori, l'anima volta a cercare con la forza di dominare il malessere che spesso sconvolge l'animo.
E così fu per lui: Ligabue iniziò ad ad avere una sua notorietà all'inizio degli anni Sessanta, periodo della sua prima retrospettiva e dell'interessamento per le sue opere da parte della stampa, riuscendo finalmente a guadagnare la stima e l'interesse che il suo lavoro merita ampiamente.
Ligabue - Leopardo con Serpente |
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