Il dramma dell'esistenza nei colori di Schiele
Una giornata autunnale degna di questo lavoro di Egon Schiele (1890-1918), pittore e incisore austriaco pupillo di Gustav Klimt, la cui vita è stata empre segnata da contorni mistici e misteriosi, morendo all'età giovanissima di 28 anni. Nel suo lavoro Schiele comunicava l'ansia di vivere, la deformazione e l'introspezione psicologica dell'individuo, la distorsione e la comunicazione del disagio interiore proprio ed umano attraverso l'uso del nudo, sia maschile che femminile, spesso ritratti in modo contorto e quasi mai nella loro completa interezza. Molti lo collocano nel movimento Espressionista.
Il talento di questo artista fu notato dal padrino alla morte del padre Adolf, che faceva il capostazione. In giovane età aveva infatti già iniziato a dipingere, producendo almeno trecento dipinti e tremila opere su carta, e nel 1906 fece il suo ingresso all'Accademia delle Belle Arti di Vienna. Tuttavia, l'entrare nel prestigios istituto comportò un feroce distacco dalla madre, che accusava il figlio di averla lasciata praticamente sola.
Schiele tuttavia si distaccò presto dagli insegnamenti dell'Accademia, cerando al di fuori di essa l'ispirazione artistica necessaria, raffigurando la natura con colori anticonvenzionali. E' di questo periodo l'incontro con Klimt, il cui comune interesse per il disegno dei nudi e della sessualità maschile fece nascere tra loro una grande e reciproca amicizia.
Proprio Klimt iniziò ad aiutare il giovane Schiele nel suo lavoro, organizzandogli mostre, presentandogli delle modelle e facendolo finanziare da alcuni mecenati.
L'espressionismo del maestro austriaco è tagliente, incisivo: la tela è uno spazio vuoto dove si giocano i drammi interiori del'esistenza, in cui il colore stesso diventa un elemento autonomo, segno di disfacimento e di lotta continua tra la vita e la morte. Proprio per via della sua morte prematura Schiele non fu immediatamente compreso dai suoi contemporanei, che lo definivano un pittore frustrato e dallo stile incomprensibile e scioccante, alienato dalla società in cui viveva.
Schiele - Paesaggio boemo |
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