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mercoledì 4 luglio 2012

Joan Mirò - "Il Carnevale di Arlecchino"


Mirò, il Surreale che uccide il convenzionale

Joan Mirò (1893-1983) è stato un pittore, un ceramista e uno scultore spagnolo, esponente del surrealismo, tecnica pittorica che presuppone la liberazione dell'inconscio umano in modo attivo e critico verso la razionalità,  prediligendo la libera e spontanea espressione della libertà umana senza inibizioni.
Mirò iniziò la sua giovane carriera artistica già a otto anni, conobbe il grande Pablo Picasso e in poco tempo sviluppò a livelli incredibili il suo stile surreale, studiando forme espressive sempre più ardimentose.
Disprezzava la convenzionalità artistica a favore di una sua uccisione (parlava anche di un suo stupro) lavorando in maniera sempre più marcata alle sue monografie attualmente ammirate in tutto il globo terrestre.
In questa opera, manifesto del suo stile e di tutto il surrealismo, compaiono figure facilmente riconoscibili (come ad esempio un gatto e un pesce), ma anche elementi simbolici (si noti il triangolo scuro alla finestra che rappresenterebbe la Torre Eiffel) e fluttuanti, come a voler abbattere le dimensioni spaziali e viaggiare oniricamente nella mente umana, come fantasmi o presenze immaginarie.
Mirò - Il Carnevale di Arlecchino

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