L'incantevole bellezza del cambiamento
"La felicità è come una farfalla:
se l’insegui non riesci mai a prenderla,
ma se ti metti tranquillo può anche posarsi su di te."
A dirlo è Nathaniel Hawthorne (tra le sue opere "La Lettera Scarlatta") che ci introduce la splendido dipinto di Charles Edward Perugini, pittore italiano dell'epoca vittoriana, nato a Napoli e trasferito in Inghilterra all'età di soli sei anni.
La farfalla accoglie molte metafore nelle diverse culture del mondo: simbolo della caducità e della transitorietà dell'esistente, ma anche dell'evoluzione e del cambiamento. Per molti questo splendido insetto rappresenta la rinascita personale, la liberazione dell'anima che dalla nebbia di ansie e paure del bruco emerge nei colori della vita e della trasformazione: dormienti per un tempo indefinito, si abbraccia finalmente il mondo nella migliore versione di sé.
Perugini (che nella vita sposò Kate Dickens, figlia del grande scrittore Charles) ha buona intuizione su questo aspetto, e lo regala all'osservatore attraverso una composizione estremamente semplice all'occhio, ma piena di attento studio. La ragazza è posata su un muretto, ha sul braccio sinistro un cesto pieno di fiori, sull'altra mano guarda la farfalla che gli si è appena posata sopra. Sorride.
Non è un sorriso visibilmente enorme, ma lo cogliamo nella sua piena forza. Il pittore attraverso un tratto delicato e aggraziato, integra l'armonia della donna con la leggerezza dell'insetto: l'animale diviene ambasciatrice della novità, della gioia, della bellezza rara che ogni tanto ci tocca e che spesso non siamo in grado di cogliere pienamente. E che spesso invece, basta saperla aspettare.