Siamo tutti impostori in questo mondo, noi tutti facciamo finta di essere qualcosa che non siamo (R. Bach)
Dove finisce quello che è falso? Dove è che noi troviamo la verità? Esiste qualcosa che sia vero?
E' diventato difficile di questi tempi avere fiducia in qualcuno: le persone vivono per tornaconto personale, alcune approfittano, altre riescono ad avere in pochi secondi due facce; possono sorridervi ed un attimo dopo deridervi senza che voi possiate accorgervene. Molto spesso addirittura il confine tra il vero e il falso è talmente sottile che si confondono tanto da spingerci a credere per buone menzogne che alle orecchie di altri sarebbero palesi.
La falsità del mondo odierno è gigante, giochiamo tutti sull'apparire e mostrarci per quello che non siamo, e a molti di noi piace. Senza farlo apposta, siamo attori che mettono ogni giorno una maschera diversa per giocare in un teatro in cui chi ha più talento nel recitare riesce ad emergere nella scala sociale, e perché no, anche nei rapporti personali. Come l'amore e l'amicizia, ad esempio, veri e propri terreni di scontro tra quello che le persone provano nel loro cuore e quello che invece vogliono mostrare per il mero guadagno.
Successo? Fama? Semplice presa d'ego? Oppure soltanto il desiderio represso di volersi per forza far notare quando tutta la società ignora sé stessa? Quello che bisogna accettare è che ormai la bugia fa parte dell'oggi: tutti mentono, anche a fin di bene, ma è pur sempre il falsificare la realtà quello che muove le cose.
Esiste un modo per uscire da questo circolo vizioso? L'unica soluzione possibile è quello di "lasciar perdere" e vivere serenamente la propria vita alla ricerca continua di quello che è rimasto ancora di genuino e reale. Solo confrontandoci ogni volta con quello che è fuori di noi, guardando con occhi"nuovi" quello che abbiamo di fronte, riusciremo a trovare la tanto agognata Verità.
Esattamente come questo quadro dipinto da Maria Magdalena Hafenscheerdel (casalinga e sarta) nel 1892, dove la Verità velata e la menzogna (con minigonna lacera a righe rosse e nere) si sfidano senza sosta. La menzogna sfoga con la lingua biforcuta (doppiezza) la propria rabbia contro la Verità e prova a colpirla invano con dei sassi, calpestando, con i suoi piedi, da una parte il cuore (amore), dall'altra la croce (fede).
La Verità, tuttavia, con la mano destra ha strappato alla menzogna la bella maschera dal viso, con la mano sinistra si difende dagli attacchi della menzogna e calpesta sotto di sé il serpente, simbolo del tradimento. Alla fine, è sempre il bene a vincere.
Hafenscheer - La menzogna smascherata |
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