Golconda, la paura dell'assenza di regole
Quale legge regola la nostra esistenza?
L'ordine delle cose ci assegna in un tempo e uno spazio definito, ponendo dei limiti a ciò che concepiamo come possibile. L'assurdo non può toccarci perché crea paura, disorienta, toglie il terreno delle certezze sotto i nostri piedi e spezza in un solo secondo catene in cui eravamo imprigionati da anni. Collocati tra cielo e terra, gli uomini vivono due vite diverse, così intimamente legate da non saperle mai distinguere: una volta saliamo verso il cielo con le nostre azioni e il nostro pensiero, in altri casi andiamo verso il basso per schiantarci a terra e perdere ogni possibilità di rialzarci.
Ed è per questo che oggi ho scelto questa stupenda opera surrealista di Magritte (citata in più occasioni anche nel celebre fumetto Dylan Dog), che torna da noi dopo quasi un anno di distanza con la sua tecnica del trompe l'oeil. Rappresenta con grandissima realtà l'impossibilità nei nostri giorni di capire in che direzione stiamo andando, di chi fidarci e di chi sarebbe meglio tenere alla larga, di cosa veramente possiamo essere sicuri.
Molta critica contemporanea resta infatti sospesa nel giudicare se gli uomini in bombetta vestiti di nero stiano cadendo o fluttuando come pioggia sui tetti (in stile belga), ma concorda nel giudicare il ruolo dello spettatore che si avvicina a questa tela: non un ignaro passante, ma parte integrante, un uomo in bombetta anche lui. E voi state salendo oppure siete in caduta libera?
Magritte - Golconda |
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