Pissarro, il profeta dei pittori
Rispolveriamo un pittore francese per l'inizio di questa primavera con un quadro che ha tutto il sapore di questa stagione: oggi vi parlo infatti di Jacob Camille Pissarro (1830-1904), un altro tra i grandi esponenti dell'impressionismo. Di famiglia ebrea, Pissarro fuggì presto dalla casa paterna per recarsi in Nicaragua, dove sfruttò la sua abilità e passione per il disegno allo scopo di pagarsi il viaggio intorno all'Europa.
In Francia fece la conoscenza di Claude Monet, iniziando egli stesso a lavorare all'aria aperta, concentrando la sua attenzione sui paesaggi ma anche ai paesi più piccoli della periferia francese e dei fiumi. Molti suoi colleghi di quel tempo lo ricordano per l'aspetto saggio e profetico (merito anche della folta barba bianca con la quale si presentava al Cafè Guerbois, luogo preferito dai più grandi artisti dell'epoca) e come un uomo in grado di trovarsi in accordo con tutti, facendo spesso da mediatore tra idee artistiche divergenti che emergevano spesso nei dibattiti tra pittori.
L'impressionismo di Pissarro è dedito alla luce, al senso di movimento che essa genera, agli effetti cromatici della luce che va riprodotta sulla tela. Gli oggetti vanno dipinti senza contorni definiti, ma in ordine, con uno stile che anche Cèzanne riprenderà nei suoi lavori.
Pissarro - Boulevard Montmartre |